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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

L’empirismo inglese. Locke, Berkeley e Hume

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  L’empirismo inglese. Locke, Berkeley e Hume  → pagine 294-297 L’importanza dell’esperienza nell’attività conoscitiva dell’uomo A partire dalla seconda metà del Seicento, si sviluppa in Inghilterra, una tradizione di pensiero, secondo cui la ragione è impotente senza il ricorso all'esperienza e quindi è limitata e condizionata. Tale indirizzo viene denominato “empirismo” e respinge il linguaggio astruso è difficile della tradizione filosofica, per adoperare una forma di comunicazione chiara e semplice, comprensibile dalle persone di buon senso che si accostino alla filosofia senza pregiudizi. In questo, gli empiristi si adeguano al rinnovato clima culturale dell’epoca, caratterizzato dagli sviluppi della rivoluzione scientifica. La nuova immagine della ragione Di tale sviluppi, è protagonista indiscusso lo studioso inglese a Isaac Newton che fu considerato il vero promotore del nuovo sapere e della rinnovata immagine della ragione: concreta, attenta ai fatti e lim

La metafisica delle monadi

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  La metafisica delle monadi → pagine 260-267 Il migliore dei mondi possibili La tesi centrale del sistema Leibniziano, consiste nell'idea secondo cui il nostro è il migliore di tutti i mondi possibili. Infatti prima della creazione, nell'intelletto divino, vi erano tutti i mondi logicamente possibili; tra essi Dio ha deciso di far venire all'esistenza il migliore. Tuttavia questo non è assolutamente perfetto, perché altrimenti sarebbe stato identico a lui stesso; ha scelto, però, il meglio secondo ragione. Leibniz ritiene che proprio nella causa finale, debba essere ricercato il principio di tutte le esistenze e delle leggi della natura, perché Dio quando agisce, si propone sempre un fine, che è il bene. Inoltre Dio, non fa nulla a caso, tutto ciò che esiste nel mondo, ha una causa finale come sua origine, ciò esiste perché Dio l'ha voluto in vista di un bene. La concezione dinamica e finalistica della realtà Leibniz dimostra l'incapacità del mecca

Leibniz e l’universo come organismo vivente

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  Leibniz e l’universo come organismo vivente:  pagine 256-259 Gottfried Willheim von Leibniz (Lipsia 1646-Hannover in solitudine, 1716). Gli ideali di armonia e di concordia, costituiscono il filo rosso del complesso sistema di Leibniz, volto a dimostrare che tra la scienza e la metafisica non c'è contraddizione, bensì profonda unità; e che il nostro è il migliore dei mondi possibili. L’insoddisfazione per il meccanicismo Leibniz si prodigò per la pace tra i popoli e le religioni, facendo proprio l'ideale dell'armonia universale che costituisce la cifra di tutto il suo sistema filosofico. Egli ebbe un rapporto complesso con la sua epoca, fatto di insoddisfazione per il meccanicismo (allora dominante nella filosofia delle scienze) e di intensa partecipazione nella vita sociale, politica e culturale. Fin da giovane la sua curiosità intellettuale si indirizzò verso la filosofia, intesa come la difesa della fede in Dio contro la tendenza atea, radicata nella scienz

Dio e l’armonia dell’universo

  Dio e l’armonia dell’universo → dalla Monadologia; pagine 270-271 1) Che cos’è che limita la <<recettività>> delle creature? Dio, ha dotato le monadi di qualità e perfezioni in proporzione alla loro capacità recettiva. Queste sono limitate, perché se le monadi fossero state create perfette in tutto, sarebbero state troppo identiche a Lui. 2) In che senso <<le creature, le azioni e le passioni sono reciproche>>? Nel senso che Dio, creando ogni monade, ha presenti tutte le altre e quindi le adatta reciprocamente. Ogni monade è inoltre attiva in quanto Dio ha tenuto conto di essa creando le altre, ma anche passiva in quanto ha tenuto conto delle altre creando lei. 3) Da che cosa è motivata la scelta di Dio? La scelta di Dio, è motivata da una <<ragione sufficiente>> che risiede nella ricerca del “meglio”, corrispondente al massimo grado di perfezione compatibile con la creazione. Dio ha scelto il meglio in base alla sua saggezza e

Le monadi e le loro qualità

  Le monadi e le loro qualità → dalla Monadologia; pagine 268-269 1) In che senso la monade <<non è altro che una sostanza semplice>>? Nel senso che la monade è una sostanza semplice e quindi senza parti. 2) Perché la monade non può nascere o estinguersi naturalmente? Le monadi costituiscono gli elementi ultimi della realtà; non essendo formate di parti, non possono estinguersi naturalmente, perché in loro non può venire un processo di disgregazione. Allo stesso modo, non possono essersi costituite a seguito di uno sviluppo naturale, in quanto non possono derivare dalla composizione delle parti: esse sono state create da Dio, e soltanto Lui le può annientare. 3) In che senso le monadi <<non hanno finestre>>? Nel senso che non possono essere alterate da altre creature, non essendovi modo di agire direttamente sulla loro interiorità. 4) Che cos’è l’<< appetizione >>? Le monadi si rappresentano l’universo (o meglio u

Scheda del film “Il signore delle mosche”

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  Scheda del film “Il signore delle mosche” In classe abbiamo visto il film “Il signore delle mosche” (Lord of the Flies) , prodotto nel 1963 nel Regno Unito dal regista Peter Brook. Si tratta di un film dal genere drammatico e in bianco e nero. Esso è ispirato all'omonimo romanzo di William Golding, scritto nel 1952 e pubblicato nel 1954. Gli eventi che si susseguono nel corso della storia sono in ordine cronologico e il tutto si basa su una visione pessimistica dell'uomo che l’autore crede intrinsecamente "cattivo", sia in natura che in società. A tal proposito possiamo giustificare la visione di questo film, in quanto il suo principio ispiratore è radicato nelle teorie espresse dal filosofo inglese Thomas Hobbes, quasi 300 anni prima. Le vicende di questa pellicola, sono narrate in un futuro 1984, durante il quale viene ipotizzata una guerra nucleare. Per salvarsi, alcune famiglie inglesi fuggono con un aereo che però, a causa di una tempesta, precipita su un