Dal dubbio metodico all’intuizione del cogito

 

Dal dubbio metodico all’intuizione del cogito: 

pagine 108-115


Il termine “scienza” riguarda “la conoscenza” in senso generale, frutto della ragione (scienze naturali, metafisica, matematica…). Inoltre per Cartesio, la filosofia si configura come la scienza fondamentale sulla quale poggiano tutte le altre discipline.


L’importanza della ragione

-in un epoca di scetticismo, Cartesio ha una visione fondamentalmente ottimistica dell'impresa filosofica

conquista del sapere: non difficile se si rispettano alcune regole: es il <<buon senso>> (capacità di discernere il vero dal falso e di accostarsi alla verità) →→ capacità che tutti possiedono

-inoltre non basta esser dotati di una buona intelligenza: l’essenziale è applicarla bene


Il problema del metodo

-regole da adoperare nella ricerca della verità, seguendo definizione delle caratteristiche essenziali del “metodo” (“via” o “sentiero”, in Cartesio indica il procedimento ordinato della ricerca della verità, basato su alcune regole essenziali) secondo l'autore

-l’aritmetica e la geometria secondo lui dispongono di un ottimo metodo, poiché sono discipline che vertono su un oggetto ben definito e chiaro e non ammettono nulla che non sia supportato da rigorose dimostrazioni


Le quattro regole del metodo cartesiano

1) l’evidenza che prescrive di accogliere come vero soltanto quello che è evidentemente tale. Secondo Cartesio, la chiarezza e la distinzione sono i contrassegni della verità→ un’idea è chiara quando si afferma in modo vivido e immediato + un’idea è distinta quando è separata da ogni altra e definita in sé stessa

con questa regola, condannata la tendenza spontanea degli uomini a dare giudizi affrettati


2) l’analisi che prescrive di dividere ogni problema nelle sue parti elementari: risolte individualmente, esse rendono più facile la soluzione del problema stesso


3) la sintesi che prescrive di procedere nella conoscenza passando dagli oggetti più semplici a quelli complessi, attraverso gradi successivi

→ “tutte le verità derivano le une dalle altre, secondo un ordine deduttivo-matematico”


4) l’enumerazione che prescrive di fare sempre enumerazioni (esposizioni dettagliate) complete e revisioni generali, così da essere sicure di non omettere mai nulla


-il metodo è un elemento essenziale per avanzare nell’indagine scientifica, ma non è in grado, da solo, di garantire la certezza delle nostre conoscenze né di fondare in modo sicuro la validità del sapere


Dubbio metodico e dubbio iperbolico

-occorre applicare il dubbio in modo rigoroso, assumerlo come procedimento metodologico per valutare se sussiste qualcosa che inevitabilmente si sottrae ad esso

dubbio Cartesiano=dubbio metodico (procedimento metodologico finalizzato alla costruzione di una conoscenza solida e incontrovertibile su cui fondare tutto l’edificio della conoscenza)

-Cartesio mette in dubbio l’intera realtà, a partire da quella sensibile: i sensi a volte ci ingannano es bastone in acqua sembra curvo ma non lo è → prudente non dar loro completa fiducia

-tuttavia ci sono conoscenze che dobbiamo considerare vere sia da svegli che in sogno→ quelle aritmetiche e geometriche

-supporre di essere stati creati non da Dio buono e saggio, ma da genio maligno che ci vuole ingannare

dubbio iperbolico (universale): rappresenta l’estensione massima del dubbio metodico cartesiano, che dopo la supposizione di un genio maligno ingannatore, arriva a coinvolgere ogni cosa divenendo universale


Il cogito

-Cartesio ricerca un fondamento solido e sicuro per la conoscenza dopo essersi spinto fino alla demolizione di ogni certezza

-”di una cosa devo essere assolutamente certo: per ingannarmi (o per essere ingannato) devo esistere, io penso, esisto”.

io penso, dunque esisto: cogito, ergo sum

→→→→ ecco l’unica verità che il dubbio non può scalzare

-cogito appunto: indica la certezza indubitabile che colui che pensa esiste come soggetto pensante. Il cogito è la verità originaria grazie alla quale, sconfitto il dubbio, l’intero edificio della conoscenza può essere ricostruito su nuove basi.


Le critiche al cogito

-cogito: ragionamento deduttivo (sillogismo)?

-le critiche partono dal fatto che il cogito dipenderebbe da un’altra premessa implicita, non sottoposta al dubbio ne dimostrata: “tutto ciò che pensa esiste”

accusato di usare logica aristotelica, da cui il filosofo si vuole distaccare

-Cartesio risponde dicendo che il cogito è un’intuizione immediata, in virtù della quale chi pensa o dubita percepisce la propria esistenza di essere pensante come un’evidenza certa e inconfutabile

→ “pensare” ed “essere”= due aspetti di un’unica esperienza intuitiva


Il soggetto come essere pensante

-forza della conquista Cartesiana: attraverso il dubbio il filosofo è pervenuto a una certezza incontrovertibile, “io esisto”

-guadagnata la certezza della propria esistenza, Cartesio si volge a chiarire qual’è la natura di tale esistenza

il cogito investe soltanto e unicamente il pensiero e le sue determinazioni essenziali es dubitare, negare, affermare

-una cosa è certa: io sono ed esisto come soggetto pensante

conclusione cartesiana: il cogito rappresenta la verità originaria che consente di sconfiggere il dubbio e di procedere alla riedificazione di tutte le altre verità, costituendo l’atto di nascita del “razionalismo” moderno, cioè la corrente filosofica basata sull’assunto che ogni conoscenza derivi dall’attività razionale del soggetto

queste regole della ragione vengono applicate non solo al dominio della scienza (Cartesio), ma anche all’ambito morale, politico e religioso


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