Bacone: il potere della scienza
Bacone: il potere della scienza
→ pagine: 70-74
Francis Bacon (Londra, 1561-1626) mostra con particolare efficacia, il ruolo delle scoperte scientifiche e della tecnica sulla vita degli uomini. Per lui la scienza è un modo attraverso cui l’umanità arriva a scoprire e a padroneggiare le leggi della natura, asservendole ai propri scopi.
L’esaltazione della scienza moderna
-Bacone non diede alcun contributo specifico in termini di nuove scoperte o invenzioni
-tuttavia occupa un posto di primo piano nella storia del pensiero del Cinquecento e Seicento, come interprete e cantore del valore e delle possibilità della scienza moderna
→ una scienza proiettata nella dimensione pratica, come sapere utile, anche in virtù della stretta connessione con la tecnica
-Bacone → miglioramento radicale delle condizioni di vita, attraverso il principio “sapere è potere”
-più grande ambizione dell’uomo: estendere, grazie alla scienza e alla tecnica, il suo dominio sulla natura
-dominare vuol dire obbedire alle sue leggi, ossia conoscerla e rispettarne l’intima essenza, no farle violenza
Il nuovo contesto culturale
-il Seicento e l'Inghilterra → in questo contesto: nascita dell’esperto di tecnologia, il patricioner
→ non figura unica, una serie di nuovi profili professionali, es ingegnere militare, civile…
→ in questo contesto epocale si situa la critica di Bacone alla filosofia aristotelico-scolastica
-Bacone è convinto che il progresso della conoscenza debba rappresentare il parto maturo della moderna civiltà
-le invenzioni, le scoperte geografiche… hanno mutato le condizioni di vita sulla Terra, questo mutamento comporta una trasformazione dei quadri concettuali della filosofia
→ gli uomini hanno cambiato mentalità: anziché privilegiare lo studio dei testi antichi, hanno preferito restaurare <<il contatto della mente con le cose>>
-l’epoca di Bacone ha consentito che si ripresentassero le condizioni per ristabilire tale contatto e dar luogo a una scienza produttiva di opere utili per l’umanità
La critica alla tradizione e alla superstizione
-Bacone osserva che nelle arti meccaniche, cioè nell’ambito del sapere tecnico-scientifico, si registrano continui progressi che le rendono sempre più raffinate, poiché si avvalgono dell’esperienza e del costante rapporto con la natura
-nella filosofia vige perlopiù il principio di autorità, per cui ci si sottomette al magistero di una sola persona
-Bacone: “inventore”, figura del sapiente circondato da un’aura di sacralità, quella del professionista che contribuisce al progresso della scienza
-per Bacone i moderni superano gli antichi perché hanno maggiori esperienze. La verità infatti, è <<figlia del tempo>> e si rivela gradualmente all’uomo attraverso i vari contributi che si sommano e si accumulano nella storia
-se Bacone è critico nei confronti di coloro che si sottomettono alla tradizione o all’autorità di un maestro, non meno dura è la sua battaglia contro i maghi e gli astrologi, in particolare per il fatto che essi si servono di una lingua criptica ed enigmatica, incomprensibile alla gente comune
→ approccio derivante dal fatto che secondo Bacone, magia e scienza, hanno una differente e inconciliabile finalità: la magia, infatti non mira a conseguire vantaggi per gli uomini, come la scienza, ma solo a suggestionare le persone e a sottometterle alla sua influenza. Secondo Bacone, essa raggiunge tale obiettivo ricorrendo alla menzogna e all'inganno e creando effetti illusionistici
La lotta ai pregiudizi e la teoria degli idoli
-Nel Novum Organum, troviamo la celebre dottrina degli idoli, ovvero i pregiudizi che ostacolano il raggiungimenti della verità e che sono così profondamente radicati nella natura umana, da richiedere, per la loro rimozione, una profonda rivoluzione culturale+filosofica.
Gli idoli sono di 4 tipi: pregiudizi=idoli
1) i <<pregiudizi della tribù umana>>, così definiti perché radicati nella specie umana e perciò appartenenti a tutti gli uomini
→ questi, ci spingono a oltrepassare arbitrariamente i dati dell'esperienza, dimenticando i limiti della sensibilità umana
2) i <<pregiudizi della spelonca>> che concernono le abitudini mentali che egli assimila per effetto dell’educazione, dell’ambiente, degli amici, delle letture, delle esperienze personali…
→ questi, rappresentano un impedimento alla conoscenza oggettiva
3) i <<pregiudizi del mercato, della piazza>>, ossia i pregiudizi che derivano dalla tirannide delle parole. Sono detti idoli del mercato, perché le parole sono il mezzo essenziale con cui gli uomini si associano e scambiano beni
→ le parole generano due specie di pregiudizi: quando indicano cose che non esistono (es espressione “fortuna”); quando indicano cose che esistono, ma in modo impreciso e generico.
Per Bacone, nella scienza, le parole devono designare con precisione fenomeni determinati, la retorica non può avere spazio
4) i <<pregiudizi del teatro>>, cioè i pregiudizi indotti dalle dottrine delle diverse scuole filosofiche che secondo l’autore sono assimilabili alle favole o alle scene di un teatro
→ la conclusione di Bacone, è che l’intelletto deve purificarsi da tutti questi errori e riacquistare una sorta di ingenuità e di purezza di visione che gli consenta di osservare nuovamente le cose come se le vedesse per la prima volta, con occhio limpido e non più offuscato da preconcetti
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