La rivoluzione scientifica

 

La rivoluzione scientifica: pagine 50-55


I caratteri e lo scenario della rivoluzione scientifica

-tra il Cinquecento e il Settecento in Europa: rapido progresso delle scienze

elaborazione di un nuovo metodo basato sull’osservazione → “rivoluzione scientifica” (profonda trasformazione nella mentalità)

-protagonisti: Copernico, Brahe, Keplero, Galilei, Bacone e Cartesio, Isaac Newton (fondatore della fisica classica)

-principalmente nell'Europa del nord: etica protestante stimola lo sviluppo dei traffici e dei commerci e l’innovazione tecnologica → contesto in cui si verifica la rottura definitiva della nuova scienza rispetto alla teologia medievale

-anche in città italiane come Pisa, Venezia, Firenze, Napoli e Padova


La nascita della scienza “quantitativa”

- nuovo metodo ha due elementi fondamentali:

1) l’osservazione sistematica dei fenomeni naturali → l'osservatore si avvale dello sviluppo della tecnica

2) l’applicazione del calcolo matematico alla misurazione dei dati osservati

→→ La scienza acquista un elevato grado di esattezza, diventando per la prima volta “quantitativa”, prima era “qualitativa”


Gli aspetti peculiari della nuova scienza

-l’universalità e la disponibilità al controllo: intenzione di elaborare leggi che valgano per tutti i tempi e tutti gli uomini

i risultati vengono offerti alla pubblica verifica e al dibattito

-critica al “principio di autorità”

la natura ora è intesa come il regno dell’ordine causale governato da leggi che l’uomo deve scoprire e diviene oggetto di studio rigorosamente scientifico, grazie anche all’impiego di potenti strumenti di indagine, come il cannocchiale e il microscopio

-la stretta connessione tra scienza e tecnica, favorisce gli esperimenti scientifici di laboratorio

garantita la massima osservabilità e la ripetibilità del fenomeno indagato


Il ruolo dell’astronomia

-l’epicentro della rivoluzione è l’astronomia → subisce una profonda trasformazione concettuale e metodologica

-Copernico, Galilei e Keplero, sono i protagonisti del passaggio dalla teorica geocentrica (Tolomeo, Terra al centro dell’universo) alla teoria eliocentrica (Sole al centro dell’universo)

-teoria geocentrica apprezzata perché attribuiva alla Terra una centralità che esaltava la dignità e la perfezione dell’uomo

-Copernico per primo avanzò l’ipotesi della centralità del Sole; Galilei dimostrò con il telescopio la sostenibilità dell’ipotesi copernicana, ma fu condannato dal tribunale dell'inquisizione al silenzio; Keplero infine perfezionò la teoria copernicana, che tra difficoltà e censure si affermò nell’età moderna

-sistema eliocentrico:

1) la Terra non è né immobile né al centro dell'universo

2) la distinzione di origine aristotelica tra una fisica celeste (movimento circolare e perfetto dei corpi) e una fisica terrestre (movimenti imperfetti) viene rigettata, in quanto priva di valore

3) l’universo viene ad assumere i caratteri dell’infinità, proprio come era apparso da Giordano Bruno

Commenti

Post popolari in questo blog

Il rinnovato interesse per la natura: Telesio e Campanella

Locke e l’indagine critica delle facoltà conoscitive

La metafisica delle monadi