La filosofia della natura di Giordano Bruno

 La filosofia della natura di Giordano Bruno: pagine 22-27


La visione del cosmo

-egli è artefice della moderna concezione di infinito: l’universo è uno spazio infinito, costituito da infiniti mondi

l’universo ha una causa e un principio primo infinito, identificato in Dio stesso

-Dio però è anche il principio razionale immanente nel mondo (percepire Dio come un principio interno al mondo) → in questo senso è anima del cosmo: contiene tutte le idee e dall’interno plasma la materia specificandola negli infiniti esseri che la compongono

→ → forma e materia, idee e cose, risultano aspetti dell’unica sostanza universale e infinita, rappresentata dalla natura divina

-visione Panteista (considerare divinità come totalità delle cose e che faccia coincidere la divinità con il mondo, la natura)

-l’uomo, in quanto partecipe dell’ordine dell’universo, può impadronirsi delle sue leggi e conquistarne i segreti


La dissoluzione della cosmologia aristotelica

-per Giordano Bruno (1548 in Campania-1600, rogo), lo spazio non solo è infinito, coincidendo con l’infinita creatività della natura divina, ma contiene infiniti mondi

-in un tale universo “aperto” tutto è centro e periferia al tempo stesso e ogni stella può essere un sole al centro di altri universi

-l’essere è “totalmente ripieno di se stesso” e infinito, e non può essere delimitato da nulla

valorizzazione di tutti gli enti che in esso sono contenuti (nel cosmo), risultando così dotati di pari dignità, in quanto parte della stessa sostanza divina e infinita

la Terra e l’uomo non occupano più un posto privilegiato come nel passato (dottrine della Chiesa e Aristoteliche)

l’ipotesi dell’infinità dell’universo esalta la ragione umana, in grado di innalzarsi fino a essa e di riconoscere l’illimitata potenza divina


L’esaltazione della tecnica e dello spirito d’iniziativa dell’uomo

-Lo spaccio della bestia trionfante → Bruno esalta l’uomo che dagli dei ha ricevuto in dono la capacità di contemplare e trasformare il mondo, sottraendolo alla legge della necessità (a cui sottostanno tutti gli altri esseri)

-uomo diverso da animale: possesso dell’intelletto e delle mani

la capacità pratica e quella intellettiva non sono in contraddizione l’una rispetto all’altra, ma risultano entrambe fondamentali per la comprensione e la trasformazione delle cose in vista del progresso tecnico e scientifico

-la dignità dell’uomo non è affidata solo alla forza dell’intelligenza, ma anche al lavoro manuale che costituisce la causa ultima grazie alla quale l’uomo si è allontanato dalla condizione bestiale per avvicinarsi a quella divina


Il desiderio di conoscenza e l’unione con la natura

-opera Degli eroici furori: Bruno immagina che l’uomo, insoddisfatto dell’amore carnale, si innalzi all’amore totale della natura

l’uomo che si lascia prendere “dall’eroico furore”, cioè dall’ardente desiderio della conoscenza, e si sottrae ai desideri bassi e volgari, dedicandosi alla ricerca della natura → infine esso giunge a identificarsi con il processo cosmico, non limitandosi invece alla sua pura contemplazione, ma avvertendone dentro di sé lo stimolo e l’impulso che lo spingono a proseguirne l’opera creatrice

-Bruno celebra la natura come il vertice della conoscenza e dell’amore umano, ma anche impulso vitale: slancio che si prolunga nell’uomo e nella sua attività produttiva


Domande capitolo


Pag. 24

1) Su quale assunto Bruno fonda la tesi dell’infinità dell’universo?

Giordano Bruno fonda la tesi dell’infinità dell’universo, sull’assunto che l’universo abbia una causa e un principio primo infinito, la mente al di sopra di tutto che si identifica con Dio stesso.


2) Quali sono le due accezioni con cui il filosofo parla di Dio?

Il filosofo parla di Dio con le accezioni di mens super omnia (Dio come principio trascendente e ineffabile) e di mens insita omnibus (Dio come principio immanente del cosmo).


3) Qual’è per lui, il rapporto tra forma e materia?

Secondo lui, forma e materia sono aspetti dell’unica sostanza universale e infinita, rappresentata dalla natura divina.


4) Come cambia l’immagine dell’essere umano nell’universo bruniano?

L’essere umano nell’universo bruniano, non occupa più un posto privilegiato come nel passato, in cui esso insieme alla Terra, si trovava al centro di tutto.


Pag. 26

1) Quale potere conferisce all’uomo il possesso delle mani?

Il possesso delle mani, conferisce all’uomo il potere di manipolare e assoggettare la materia, piegandola ai propri scopi e progetti.


2) Come viene intesa dal filosofo la relazione tra la capacità pratica e quella intellettiva?

Secondo il filosofo, la capacità pratica e quella intellettiva, non sono contraddizione l’una rispetto all’altra, ma risultano entrambe fondamentali per la comprensione e la trasformazione delle cose in vista del progresso tecnico e scientifico.


3) In che cosa consiste “l’eroico furore” e perché è così denominato?

Con questa espressione, ci si riferisce all’uomo che si lascia prendere appunto “dall’eroico furore”, cioè dall’ardente desiderio della conoscenza, e si sottrae ai desideri bassi e volgari, dedicandosi alla ricerca del suo soggetto infinito, la natura, finendo alla fine, per divenire egli stesso oggetto, ossia natura.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il rinnovato interesse per la natura: Telesio e Campanella

Locke e l’indagine critica delle facoltà conoscitive

La metafisica delle monadi