Galilei: la nascita della scienza moderna

 

Galilei: la nascita della scienza moderna

pagine 56-63


Grazie a Galileo (1564, Pisa-1642), la scienza viene svincolata dalla fede e dall’autoritarismo della tradizione aristotelica, assumendo il carattere oggettivo che ancora oggi la contraddistingue


La novità della posizione di Galileo

-a lui si deve la prima verifica empirica della teoria copernicana → diventa una vera e propria teoria scientifica, dotata di significato fisico oggettivo

-la novità della posizione di Galileo consiste proprio nel sostenere che il copernicanesimo rispecchia la vera struttura fisica dell’universo, e non è semplicemente una delle tante congetture possibili sulla sua configurazione

-nel 1609 punta il telescopio al cielo per provare che il Sole è al centro del nostro sistema planetario → svolta epocale, cancella secoli di convinzioni circa l’incorruttibilità e l’insondabilità dei corpi celesti e decreta che anch’essi possono diventare oggetto di studio e di ricerca scientifica

-Galileo ha contribuito più di ogni altro alla riformulazione delle basi metodologiche della scienza moderna

-a lui va iscritto il merito della ridefinizione dei rapporti tra la scienza e la religione, la scienza e la filosofia


Gli studi e le scoperte astronomiche

-docenze universitarie a Pisa e Padova (periodo di grande successo+maggiore sicurezza economica)

-creò telescopio (grazie alla solida preparazione teorica+matematica, sapeva come utilizzare al meglio uno strumento così straordinario) e lo puntò al cielo

-individuò presenza delle macchie solari; stabilì che la luna presentava catene montuose, valli e crateri simili a quelli terrestri; e scoprì i quattro satelliti di Giove chiamati “Medicei” in onore di Cosimo II de' Medici

scoperte pubblicate nel Sidereus nuncius


La condanna e l’abiura

-nel 1612 il padre domenicano Nicolò Lorini condannò dal pulpito della chiesa di San Marco a Firenze l’eresia copernicana

-Galileo costretto ad approfondire l’analisi della Bibbia per chiarire la natura dei rapporti tra la fede e la scienza e contestare le accuse di eresia da parte del magistero ecclesiastico

-egli sostiene che la Bibbia ha lo scopo etico e religioso, non scientifico, poiché essa vuole insegnare agli uomini non “come sia fatto il cielo”, ma “come si vadia al cielo”

tra scienza e fede non c’è contraddizione, ma separazione di competenze, essendo due ambiti differenti, con due linguaggi diversi, anche se riconducibili all’unico disegno del creatore

-pontificato del cardinale Barberini (ammirava Galilei) → periodo di tranquillità per Galilei → opera più significativa: Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (dialogo in volgare), tolemaico e copernicano, pensato con la finalità di essere il più possibile diffuso e compreso da un vasto pubblico , con l’obbiettivo di far trionfare la verità della scienza copernicana

-Galileo dovette ritrattare → “Abiuro, maledico, e detesto i suddetti errori ed eresie”

-condannato al carcere, scontò la pena nella sua casa di Arcetri, dove morì


La critica al “principio di autorità”

-il sapere secondo il principio di autorità: una costruzione astratta e sterile incentrata sull’esegesi dei testi tradizionali, senza alcun riscontro nella realtà. In tale <<mondo di carta>> l’esperienza è negata, l’osservazione bandita la riflessione misconosciuta e al loro posto dominano le sottigliezze verbali e il vuoto formalismo


Sensate esperienze e necessarie dimostrazioni

-”sensate esperienze” → esperienze compiute mediante i sensi, in particolare la vista, che offre le maggiori garanzie, poiché è il senso <<sopra tutti gli altri eminentissimo>>

-approccio ipotetico-deduttivo, procedimento che consente di inferire determinate conclusioni partendo da un’intuizione di base, quindi formulare un’ipotesi attraverso deduzioni logico-matematiche (“necessarie dimostrazioni”)

così Galileo formulò per esempio la legge secondo cui tutti i corpi cadono con la stessa velocità, qualora siano in un ambiente privo di attrito

-la stessa osservazione, non consiste in una mera raccolta di dati empirici, poiché è mossa da un interesse teorico


Il ruolo dell’esperimento

-le ipotesi e le teorie devono sempre ottenere il <cimento>>, cioè la conferma o verifica sperimentale→ terzo elemento fondamentale del metodo galileiano

→→ la scienza moderna, non si accontenta però di un riferimento generico all’esperienza, ma invoca la necessità di creare in laboratorio le condizioni per la verifica delle ipotesi


La visione quantitativa dell’universo

-il metodo scientifico galileiano implica una concezione matematica dell’universo e della natura

tale concezione giustifica e fonda la possibilità della conoscenza umana che nel suo procedere per osservazioni e ipotesi, rispecchia mirabilmente la struttura della realtà fisica

→→ distinzione tra le qualità oggettive e le qualità soggettive: le prime sono riconducibili ai rapporti matematici insiti nella natura stessa, e sono misurabili in modo oggettivo (es altezza, larghezza…); le seconde dipendono dalla percezione soggettiva dell’uomo, cioè esistono solo in relazione ai nostri sensi (es sapori, odori…)

lo scienziato deve spogliare la natura di ogni considerazione di carattere qualitativo e soggettivo, per studiare soltanto i rapporti quantitativi e matematici

-in questo senso Galileo può essere considerato a pieno titolo l’iniziatore della scienza moderna













Commenti

Post popolari in questo blog

Il rinnovato interesse per la natura: Telesio e Campanella

Locke e l’indagine critica delle facoltà conoscitive

La metafisica delle monadi