“Umanesimo e Rinascimento. Da Telesio a Montaigne”

 

"Umanesimo e Rinascimento. Da Telesio a

 Montaigne” (pagine: 4-11)


L’età moderna

-inizio nel 1492, Umanesimo: ritorno al mondo classico attraverso una cultura che si focalizza sugli interessi dell’uomo, la sua dignità e libertà

-nel Cinquecento, dispiega i suoi frutti anche nell’arte, e si diffonde in Europa, dando vita al Rinascimento, anche in connessione con il nuovo ideale di rinnovamento religioso e spirituale, portato avanti dalla Riforma protestante

-Umanesimo e Rinascimento affermano la centralità dell’uomo nel cosmo, considerandolo artefice del proprio destino, cioè padrone e responsabile della propria vita → possibile solo se egli si impadronisce dei segreti della natura attraverso lo studio dei suoi principi

accento posto sull’intelligenza dell’uomo, una facoltà considerata perfettamente autonoma nel suo sforzo conoscitivo


L’Umanesimo e lo studio delle humanae litterae

-Umanesimo: espressione con cui designare cultura del Quattrocento, fulcro particolare=Firenze

-qui sorge Accademia platonica

-Umanesimo allude a due concetti: 1)centralità che assume in questo periodo la riflessione dell’uomo, considerato signore incontrastato della propria vita 2)nuovo indirizzo di studi, orientato verso le humanae litterae, non più verso la “scienza divina” (teologia), ma riferito alle opere degli autori classici


L’approccio filologico alla cultura classica

-scopo approccio del chierico medievale: utilizzo del contenuto di un documento per trovare conferma della propria dottrina/fede

-approccio umanistico: ripristinare il testo nella sua forma originale, attraverso puntiglioso confronto delle diverse redazioni esistenti e l’intelligente interpretazione del pensiero degli autori antichi

in questo periodo si scoprono numerosi “falsi”


La diffusione del latino e la circolazione delle idee

-con Umanesimo: filologia (studio+ricreazione dei testi), diventa una scienza vera e propria, accurata e precisa, grazie ad essa si diffonde in Europa, la conoscenza del greco e del latino (lingua ufficiale dell’Europa nella prima metà del XV secolo)

-latino= strumento aristocratico, ma basato sulla cultura e sulla diffusione della conoscenza, possibile anche grazie all’invenzione della stampa a caratteri mobili

-successivamente, lingue volgari, momento di allargamento della cultura ai ceti borghesi e mercantili


Il Rinascimento: dalla lezione degli antichi…

-”Rinascimento”: quel complesso periodo in cui si assiste a un profondo rinnovamento (“rinascita”) in tutti i campi

-fase in cui si manifesta una negativa considerazione per il Medioevo, considerato un’età di transizione, priva di un valore culturale

-lo studio rigoroso dei testi classici, è visto come funzionale a un reale progresso pratico degli uomini

-la lezione degli antichi deve servire da stimolo per una nuova sintesi filosofica, basata unicamente sulle risorse intellettuali e morali umane e sulla conoscenza scientifica


...al dinamismo della società civile

-emerge l’idea secondo cui la cultura classica si offre come stile di vita e si diffonde oltre le mura delle accademie per raggiungere la società civile che acquista un nuovo dinamismo, grazie alle scoperte geografiche, alla stampa e alle conquiste della tecnica (es innovazioni nel campo bellico: polvere da sparo)

-LEONARDO DA VINCI: grande artista+eccellente ingegnere militare

mostra un interesse costante per il perfezionamento degli strumenti in grado di far risparmiare fatica all’uomo e migliorare le condizioni della vita civile e militare

-il rinascimento: centro in Italia; diffusione: Francia, Paesi Bassi, Germania → sviluppa rinascita spirituale dell’età moderna → Riforma protestante


La Riforma protestante e il libero esame delle Scritture

-principio cardine: il “libero esame” delle Scritture, affermato da Martin Lutero

ogni fedele si doveva rapportare direttamente al testo sacro, mettendo in crisi il ruolo del magistero ecclesiastico che veniva accusato di detenere il monopolio dell’interpretazione biblica

-recuperare la dimensione dell’interiorità della fede, contrario alla ritualità della Chiesa, arrivata addirittura a fare commercio delle verità religiose (vendita delle indulgenze)

-il ruolo della Chiesa viene messo in discussione da Lutero, il quale nega il suo valore di mediatrice tra l’uomo e Dio

-solo la fede può portare gli uomini alla salvezza evitando loro la dannazione, non le loro azione e opere → abbandono totale a Dio, in un atteggiamento di fiducia assoluta e di certezza interiore


La riscoperta di Platone e di Aristotele

-Centralità dell’uomo, ritorno alle origini e valorizzazione della ragione=temi fondamentali della cultura umanistico-rinascimentale

-riscoperta di Platone: traduzione in latino delle sue opere, da parte di Marsilio Ficino

-profonda rivisitazione degli studi aristotelici, cercando di recuperare l’autenticità della filosofia aristotelica al di là delle superate e complesse interpretazioni scolastiche e medievali

-platonici (Firenze): interessati a una rinascita spirituale e religiosa; vedono nel platonismo l’espressione più alta della religiosità antica

-aristotelici (Padova): trovano nei testi di Aristotele uno stimolo per l’approfondimento della ricerca razionale e naturalistica


L’Accademia platonica di Firenze

-diffusione della filosofia, favorita dal rifiorire dell’economia e della vita civile dopo crisi demografica+produttiva del Trecento

-intellettuali: abbracciano un ideale di vita derivante dai classici, che contempera l’eccellenza del sapere con le esigenze della vita pratica

-1459, Firenze dei De Medici: sorta per l’impulso di Marsilio Ficino, l’Accademia platonica → secondo lui esiste un’unica tradizione filosofico-religiosa (la “teologia platonica”) che rappresenta il progressivo rivelarsi dell’unica verità divina, che tocca al filosofo approfondire+chiarire mediante il discorso razionale

-Ficino cerca di rafforzare l’accordo tra platonismo e cristianesimo

-Giovanni Pico della Mirandola: l’uomo è un essere intermedio, possiede caratteristiche di tutti gli altri esseri dell’universo e pertanto può influire liberamente sulla sua stessa natura, scegliendo se abbassarsi a creature inferiori oppure innalzarsi a quelle superiori

-questo processo di elevazione spirituale, è possibile solo recuperando la vera sapienza, dispersa nelle varie filosofie e dottrine religiose e riportandone i principi all'unita


Padova e la tradizione aristotelica

-varie correnti di aristotelici, accomunate da una mentalità razionalistica e naturalistica

-più importante= Pietro Pomponazzi che afferma che la vera essenza dell’uomo è quella corruttibile e corporea

-l’intelletto non opera indipendentemente dai sensi e l’anima non è immortale, perché inevitabilmente legata al corpo

-immortalità dell’anima, attestata dalla fede, ma non dalla ragione naturale; le motivazione religiose non devono interferire nel campo della filosofia

-sia platonici che aristotelici, sono l’espressione del bisogno rinascimentale di libertà intellettuale e di indipendenza dalla tradizione scolastica medievale


Le frasi della filosofia moderna

-Umanesimo e Rinascimento dei secoli XV e XVI: momento aurorale della modernità

-rivoluzione scientifica e la nuova immaginazione dell’uomo e della natura, che si configurano come il “fatto” centrale dei secoli XVI e XVII

-illuminismo e la fede nel progresso civile e morale dell’umanità, che rappresentano la riflessione propria del Settecento

-idealismo tedesco, visto come estrema fase della modernità, visto che si caratterizza soprattutto in Hegel, come una delle ultime grandi “narrazioni” che esaltano la fede nella ragione, nello spirito, nel progresso e nell’inevitabile esito di civilizzazione della storia

-DENOMINATORE COMUNE: costituito dalla fiducia ottimistica nell’individuo, nelle sue capacità conoscitive e tecniche, e nel progresso civile e morale della storia








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