Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Il pensiero dei philosophes: Montesquieu

Immagine
  Montesquieu (Bordeaux 1689-1755) -> pagine 402-406 Lo spirito delle leggi A Charles-Louis de Secondat, barone di Montesquieu, si deve l'importante riflessione sulla libertà civile e politica e sulle forme di governo che meglio tutelano i cittadini. Lui tratta lo <<spirito delle leggi>>, ovvero la relazione che intercorre tra le leggi di uno stato e le condizioni morali, storiche civili, fisiche e ambientali del popolo a cui sono rivolte. Il suo intento è quello di ricercare le cause generali che presiedono allo sviluppo delle istituzioni socio-politiche, cioè individuare la “natura” e il “principio” che sono sottesi ai diversi sistemi normativi e alle varie forme di governo. Parlando di “natura” delle istituzioni politiche, l'autore si riferisce alla struttura del governo e alla sua articolazione interna, ossia a chi detiene il potere e a quale tipo di relazione si stabilisce tra chi comanda e chi obbedisce. Per “principio” di un governo invece, Montesquieu a

Il pensiero dei philosophes: Condorcet

Immagine
  Condorcet e la concezione del progresso indefinito (Francia 1743-1794)  -> pagine 400-402 Jean-Antoine-Nicolas Caritat, marchese di Condorcet, formula per la prima volta il concetto di progresso. Secondo lui lo spirito umano tende a un continuo e indefinito perfezionamento e le condizioni della società sono destinate a migliorare dal punto di vista sia materiale sia morale. Per quanto indefinito, il progresso è tuttavia condizionato dalla condotta degli uomini e dunque non è inevitabile. Secondo Condorcet, il cammino dell'umanità non solo è in grado di superare gli inevitabili periodi di decadenza e di crisi della storia, ma è anche da considerarsi senza fine. Lo spirito umano infatti è capace di sempre maggiore perfettibilità, in quanto mai nessuno potrà fissarne i limiti. Il progresso spirituale condurrà quindi l'uomo alla massima felicità possibile. Questo tono ottimistico, è certamente determinato dalla riflessione sugli esiti positivi della rivoluzione americana e d

Il pensiero dei philosophes: Voltaire

Immagine
  Voltaire (Parigi 1694-1778) -> pagine 394-400 Lo spirito critico e la concezione religiosa Voltaire combatté in prima persona per la libertà di pensiero, la tolleranza, la pace, l'abolizione dell'ingiustizia e per la felicità umana. In nome di questi ideali subì anche conseguenze negative, per esempio un anno di prigione. Le sue opere inoltre, furono considerate frivole e immorali, addirittura da bruciare per evitare che si diffondessero. Questo principalmente perché Voltaire assunse come suo principale bersaglio polemico la Chiesa cattolica, di cui voleva smascherare pregiudizi e superstizioni. Egli credeva in Dio, ma secondo lui la religione non doveva suscitare paure e sensi di colpa e nemmeno erigere steccati tra gli uomini, ma insegnare l'amore e la pace (tutto il contrario di ciò che faceva la Chiesa in quegli anni).  Partendo da queste considerazioni, Voltaire elabora una posizione coerente con i principi del deismo, secondo cui esiste una religione naturale

Hume e gli esiti scettici dell'empirismo

Immagine
  Hume e gli esiti scettici dell'empirismo → pagine 338-348 Davide Hume (Edimburgo 1711-1776) afferma che la conoscenza umana, fondata su abitudini e credenze soggettive, non può raggiungere il grado della probabilità. La rifondazione della “scienza” dell’uomo Hume pubblicò I l trattato sulla natura umana il cui scopo principale è quello di disegnare una <<nuova scena del pensiero>>, tesa a cambiare radicalmente l'approccio tradizionale ai problemi filosofici. Si tratta di un insuccesso editoriale; lui acquisterà grande fama per la monumentale S toria dell'Inghilterra , in più volumi. L'esigenza di sottoporre il pensiero a un esame critico, nasce dalla consapevolezza della fragilità e incoerenza dei sistemi filosofici più accreditati. Bisogna appuntare la riflessione, direttamente sulla natura umana per delineare per la prima volta una scienza dell'uomo di carattere sperimentale (non metafisico), proprio come Newton aveva fatto con la